Canto Ipieta verso 21: parlando della notte passata nella selva: preoccupazione o angoscia.
Canto IIpietate verso 5: lo dice prima di iniziare il suo viaggio verso l'inferno con senso di preoccupazione.
Canto IIpieta verso 106: lo dice S. Lucia a Beatrice parlando della sofferenza di Dante: angoscia/dolore.
Canto IIpietosa verso 133: lo dice Dante quando loda Beatrice per avergli inviato Virgilio in soccorso: misericordiosa.
Canto IVpietà verso 21: Dante giustificando il suo pallore dice di provare pietà e non paura: pietà nel senso cristiano del termine, cioè sentimento di vicinanza compassionevole al prossimo.
Canto Vpietà verso 72: la prova Dante dopo aver sentito nominare il nome delle dame e dei cavalieri presenti nel girone della lussuria: pietà nel senso cristiano del termine, cioè sentimento di vicinanza compassionevole al prossimo.
Canto Vpietà verso 93: Francesca dice che Dante la prova nei confronti di lei e Paolo: pietà nel senso cristiano del termine, cioè sentimento di vicinanza compassionevole al prossimo.
Canto Vpietade verso 140: Dante dopo aver ascoltato la storia di Paolo e Francesca la prova a tal punto da svenire: pietà nel senso cristiano del termine, cioè sentimento di vicinanza compassionevole al prossimo.
Canto VIpietà verso 2: descrivendo il motivo per cui era svenuto alla fine del canto precedente: pietà senso cristiano del termine, cioè sentimento di vicinanza compassionevole al prossimo.
Canto VIIpieta verso 97: lo dice Dante autore, parlando della discesa in un girone inferiore, con senso traslato di dolore.
Canto XIIIpietade verso 36: Pier delle Vigne, dopo che Dante ha spezzato uno dei suoi rametti, chiedendogli se Dante ne ha, intendendo pietà nel senso cristiano del termine, cioè sentimento di vicinanza compassionevole al prossimo.
Canto XIIIpietà verso 84: con significato di angoscia.
Canto XVIIIpieta verso 22: Dante dopo essere stato portato da Gerione in un nuovo cerchio si gira e vede nuove scene di pietà intesa come dolore o angoscia.
Canto XXpietà verso 28: Virgilio riprende Dante dicendo che la prova nei confronti dei dannati: pietà nel senso cristiano del termine, cioè sentimento di vicinanza compassionevole al prossimo.
Canto XXVIpieta verso 94: lo dice Dante condannando Ulisse per non aver non averla provata nei confronti del padre, tornando a viaggiare per il Mediterraneo: pietà nel senso cristiano del termine, cioè sentimento di vicinanza compassionevole al prossimo.
Canto XXIXpietà verso 44: lo dice riferendosi alla sensazione che suscitano i lamenti dei dannati: pietà nel senso cristiano del termine, cioè sentimento di vicinanza compassionevole al prossimo.
Purgatorio
Canto Vpietate verso 87: Jacopo del Cassero chiede a Dante di pregare per lui con pietà, intendendola nel senso cristiano del termine, cioè sentimento di vicinanza compassionevole al prossimo.
Canto VIpietà verso 116: lo dice il Dante autore durante l'invettiva contro Alberto d'Asburgo: pietà nel senso cristiano del termine, cioè sentimento di vicinanza compassionevole al prossimo, o per traslato come preoccupazione per il proprio popolo.
Canto Xpietà verso 93: viene detto da Traiano alla povera donna che ha perso il figlio, quando gli dice che la giustizia e la pietà verso di lei lo trattengono dal partire per l'impresa, fino a che non avrà vendicato il figlio della donna. Intendendola nel senso cristiano del termine, cioè sentimento di vicinanza compassionevole al prossimo.
Canto XIpietà verso 37: lo dice un purgante augurandosi che essa insieme alla giustizia liberi Dante e gli altri purganti dalla loro pena: pietà nel senso cristiano del termine, cioè sentimento di vicinanza compassionevole al prossimo.
Canto XIpietoso verso 57: Umberto Aldobrandeschi parla a Dante e Virgilio dicendo che vorrebbe vede in volto Dante per vedere se lo conosce e soprattutto per renderlo pietoso, cioè per fargli provare pietà intesa come pietà cristiana.
Canto XIIIpietà verso 64: durante il paragone tra i purganti del girone dell'invidia e i ciechi che fanno l'elemosina, Dante dice come essi si raggruppinio insieme, per suscitare la pietà della gente: pietà nel senso cristiano del termine, cioè sentimento di vicinanza compassionevole al prossimo.
Canto XVpietà verso 114: Dante, ricordando tramite un exempla il martirio di Santo Stefano, dice che la scena, a causa dell'atteggiamento del giovane, suscitava pietà intesa come pietà nel senso cristiano del termine, cioè sentimento di vicinanza compassionevole al prossimo.
Canto XXpietosamente verso 18: Dante usa questo avverbio per descrivere il pianto delle anime purganti, il quale è in grado di suscitare pietà nel senso cristiano del termine.
Canto XXXpietade verso 81: intesa nel senso cristiano del termine, cioè sentimento di vicinanza compassionevole al prossimo.
Paradiso
Canto IVpietà verso 105: citando la storia di Alcmeone Dante ci dice come lui, per non disobbedire alla pietà filiale verso il padre, ha ucciso la madre: pietà come pietas romana, cioè rispetto assoluto verso dèi, patria, famiglia e tradizioni.
Canto XXXIIIpietate verso 19: durante la lode di San Bernardo alla Madonna, egli afferma che in lei sono raccolti i valori della misericordia e della pietà, intendendola nel senso cristiano del termine, cioè sentimento di vicinanza compassionevole al prossimo.
Grafico delle occorrenze
Lo sdegno in Dante
Occorrenze
Inferno
Canto IIIsdegna verso 50: le anime degli ignavi, quelli che in vita non hanno preso posizione né per il bene né per il male, sono considerati indegni addirittura di meritare l’Inferno.
Canto VIIIsdegnosa verso 44: Filippo Argenti, rivolgendosi a Dante, lo descrive come anima sdegnosa, fiera, che non sa provare sdegno, pronta a sdegnarsi contro il male.
Canto VIIIdisdegno verso 88: Dante e Virgilio sono giunti alla città di Dite e trovano i diavoli che, inizialmente molto ostili, riducono temporaneamente il loro disprezzo per permettere una conversazione con Dante.
Canto IXdisdegno verso 88: Appare un angelo, il Messo celeste, a Dante sembra pieno di sdegno e disprezzo.
Canto Xsdegnoso verso 41: Farinata degli Uberti, noto per il suo orgoglio, domandò a Dante quasi sdegnoso: “chi furono i tuoi antenati?”, lo guarda con il timore che sia di quella gente fiorentina che governa attualmente ed è così ostile alla famiglia degli Uberti.
Canto Xdisdegno verso 63: Dante spiega a Cavalcante de Cavalcanti di non essere stato scelto perché degno di compiere il viaggio per i meriti poetici, ma per la Grazia divina (fede) che il figlio Guido ha invece sdegnato.
Canto XIIIdidegnoso verso 70
Canto XIIIdisdegno verso 71: Pier della Vigna spiega i motivi che lo hanno indotto al suicidio: egli ha preferito alla stoica sopportazione o alla rassegnazione cristiana mostrarsi superiore, manifestando con il suicidio il più aperto disprezzo. È lo sdegno dell'innocente che non vuole confrontarsi con accuse e preferisce la morte all’ umiliante lotta.
Canto XIVdisdegno verso 70: Terzo girone dei violenti: qui sono puniti i violenti contro Dio, tra cui il bestemmiatore Capaneo, che osò sfidare Giove. La sua rabbia impotente è la punizione adeguata al suo disdegno contro Dio.
Canto XVIIdisdegnoso verso 132: Viene descritto Gerione, una creatura mitologica simboleggiante la frode, che mostra disprezzo per coloro che trasporta, ovvero i dannati destinati alle pene dell'Inferno.
Canto XXIXdisdegnoso verso 34: Virgilio informa Dante che ha visto un tale puntargli contro minacciosamente il dito. Dante spiegherà al maestro che si trattava di Geri del Bello, un suo parente morto di morte violenta, che probabilmente gli rimproverava di non aver vendicato la sua morte, come stabilivano le usanze del tempo. Questo lo ha reso "disdegnoso", portandolo quindi ad allontanarsi, mostrando il suo disprezzo e la sua superiorità.
Canto XXXIIdisdegno verso 131: Dante nota due dannati nella stessa buca. La testa del primo rode selvaggiamente il cranio di un altro, non diversamente da Tideo, che rosciò per odio la testa di Menalippo.
Purgatorio
Canto IIsdegna verso 31: L'angelo nocchiero ripudia, (disprezza, non si serve) i mezzi umani, tanto che non necessita né di remi né di vele che non siano le sue ali.
Canto VIdisdegnosa verso 62: Si riferisce all’anima lombarda di Sordello da Goito. Ai tempi di Dante era infatti opinione diffusa che Sordello fosse un accanito giocatore e che una volta avesse perso tutto ciò che possedeva.
Canto IXdisdegna verso 27: Dante sogna un’aquila con penne d’oro e che non si degna (mancanza di volontà) di prendere prede da un altro luogo per portarle in alto fra gli artigli.
Canto XIVdisdegnosa verso 48: Guido del Duca fa una condanna alle terre di Toscana, diventata una tana di bestie alle quali sono paragonati i suoi abitanti: maiali (quelli del Casentino), cani rabbiosi (Aretini) e da lì il fiume sdegnoso compie una grande curva, procedendo in discesa verso i lupi (Fiorentini)
Paradiso
Canto XVIdisdegno verso 137: Cacciaguida rievoca molte nobili famiglie del passato, tra cui la potente famiglia fiorentina degli Amidei, da cui ebbero origine le feroci lotte fra le fazioni fiorentine dei guelfi e ghibellini.
Canto XXVIdisdegno verso 113: Senza che Dante lo esprima a parole, Adamo, che legge in Dio i pensieri di Dante, comprende che il poeta desidera sapere da lui molteplici cose, tra cui quale fu il peccato che causò la cacciata dall’Eden, la vera causa della grande ira di Dio.
Canto XXIXdisdegno verso 89: Polemica contro i teologi e i predicatori che ignorando le sacre Scritture, si ingegnano a inventare nuove teorie e dispute dottrinali solo per eccellere e a danno della verità e del popolo cristiano.
Canto XXXIIIdisdegnò verso 6: Preghiera di lode alla madonna, donna che ha reso tanto nobile la natura umana al punto che il suo creatore accettò di diventare una sua creatura (non disdegnare=accettare).